Un po’ di cherrypicking dalla UX conf di Lugano giusto per rispondere agli N “allora, com’era?
Conference divisa idealmente in quattro parti, ma con una sessione unica (meglio, odio scegliere i talk): persone, mobilità, artefatti, futuro. Tema unificante: il digitale e la città, in altre parole “smart cities”.
Session::People
Causa ritardo del treno svizzero (!) ho seguito solo parte della prima sessione “people”, quindi no keynote Helge Tenno e ux monitoring di Michela Perotti (Sketchin). Ho fatto in tempo a vedere il progetto Fifth Element con un’applicazione di Remote Therapy realizzata tramite Kinetic . Si tratta di un servizio rivolto ai bambini autistici e alle loro famiglie, che mette insieme assistenza remota data da specialisti, gaming therapy e reportistica. Da seguire sicuramente per chi si occupa di questi temi http://fifthelementproject.com
Session::Mobility
Visualizing urban flows with mobile data – Chris Schmid /Interactive things
La soluzione di Ville Vivante , da una parte quella di presentare flussi di dati sotto forma di “storie” significative, dall’altra quello di renderli visivamente attraenti tramite l’utilizzo di un “visual DNA”, di una identità visuale fatta di pattern e astrazioni. Sono tre le rappresentazioni portate, basate sul tempo, lo spazio, il movimento: 1.ka differenze fra le aree cittadine, evidenziata dalla differente intensità di flussi attraverso le aree 2. una settimana di attività in Ginevra, con i picchi e le cadute nei giorni feriali e festivi 3. il movimento da dentro a fuori la città visibile tramite la rarefazione del traffico mobile Villevivante.ch – Datavisualization.ch
Luoghi della memoria – Roberto Falcone /digitalnatives
Questo era un intervento atteso e temuto.. e se ci fosse un “vincitore morale” probabilmente sarebbe Roberto Falcone con il suo talk sulla fruizione cimiteriale: dai cimiteri come “non luoghi” ai cimiteri come luoghi della memoria e dell’esperienza.
Considerazione di partenza: le aree cimiteriali infatti sono spesso anche aree monumentali, contenitrici di tesori di arte e storia sociale – esempi illustri dal Pere-Lachaise di Parigi al “Monumentale” di Milano . I piccoli cimiteri restano ultimi depositari di iscrizioni, racconti di persone, connessioni genealogiche. Falcone parla di un’esperienza che diventa anche turistica e chiama soluzioni che mimano quelle dell’esperienza museale: i bisogni da coprire sono quelli di wayfinding, orientamento cognitivo, valorizzazione del patrimonio, basso o inesistente impatto ambientale e replicabilità del modello.
La risposta: l’app #erostrato, in grado di supportare anche ‘”information shadow” dei visitatori e delle loro tracce. In fase avanzata di sviluppo ma non ancora sui market. Ai posteri.. (o angels)
Session::Artefatti Ubiquitous computing- Marc Langheinrich /USI
Il “future computing” immaginato nel 1988 parlava di pads, tabs, oggetti personali e schermi ubiqui. Ora “siamo al 1988”, i personal device sono una realtà e i display pubblici sono ovunque , ma l’esperienza che se ne ricava non è esattamente “refreshing as a walk in the woods”.
Il fenomeno più frequente è la “display blindness” ovvero l’assenza di focalizzazione su tutto cioè che è public display, che è considerato invasivo, troppo presente, collegato agli ads. ML parla di un Novel Medium, ovvero della possibilità di creare un nuovo paradigma di comunicazione attraverso “open display network” : decentralizzata, aperta, grass-root, citizen-centric e personalizzabile ( o meglio con una personalization negoziabile). La sfida è quella di utilizzare ambient display in maniera pervasiva mantenendo attenzione alla privacy e senza delegare il controllo ad un “sistem owner” che ottiene fiducia indiscriminata.
Gli scenari: Instant TV /Minhos – eCampus /Lancaster – Skate Park/Lugano
The paper posting metaphor/paradigm for instant displays PD-Net Project – Instant places -individual publication and identity projection in public digital displays. http://pd-net.org/about/
MyHome Web – Andrea Cerri /bTicino.it
L’esperienza di bTicino, un’azienda di manufacturers (interruttori, componenti) che si mette a fare UX: è interessante come siano partiti ad analizzare un Mindset negativo a proposito del concetto di domotica e abbiano cercato s0luzioni alternative. La tecnologia di bTicino non sta nei concept ma nella produzione e deve risolvere problemi pratici. Un problema è la tecnologia che risulta troppo presente e complessa agli utenti e deve “sparire” (semplice come un’interruttore); l’altro problema è una filiera nata sul B2B che non riusce ad arrivare agli utenti. La soluzione cercata è stata quella di un cambio di passo aziendale: dalla crescita all’interno della filiera a quella “Customer Driven”, dai prodotti ai servizi, passando per la virtualizzazione delle interfacce (e fidandosi della forza “di sistema” e di fiducia del brand) Osservazione che torna: rendere trasparenti i processi cambia le abitudini. Nel caso di bticino come nel talk di Zoels (sustainable lifestyles) vedere i consumi cambia le abitudini degli utenti
Cesare Bottini – Reinventing the Wheel
“Reinventare” come elemento chiave dell’innovazione ux. – Il progetto eBike: la bici perfetta per i commuters.
Esistono moltissimi prototipi di eBike, in questo caso pero’ la progettazione è indirizzata ad una tipologia specifica e cerca di risolvere le esigenze reali di chi utilizza la bicicletta come un mezzo negli spostamenti quotidiani.
Tanta ricerca ed empatia, ricerca della fruizione nei contesti reali e ricerca della bellezza nel design come veicolo di sensazioni positive. L’esperienza è spezzata in 3 categorie: riding experience, owning experience, context experience.
Nel “reinventing” la bici è l’interfaccia di uno stile di commuting.
http://www.slideshare.net/Cecce67/reinventing-the-wheel
Session::Futuro Carlo Ratti – Keynote
Brillante. Vedetevelo. E’ a Genova e a Bologna nei prossimi giorni.. 🙂
Il finale “con il botto” da Cooper con Jinn.. il “Genius Loci” framework. Ci devo pensare.
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